Educazione musicale: effetti benefici sul cervello
Quando pensiamo alle materie insegnate nella scuola dell’obbligo, e al loro potere formativo per il ragazzo, pensiamo principalmente a insegnamenti come la matematica, l’italiano, la storia e le materie scientifiche in generale. Ci viene più naturale pensare, infatti, che siano proprio queste le materie che più di tutte andranno a formare il background del ragazzo.
Ciò significa che, chi più chi meno, tendiamo a considerare insegnamenti come la musica o la storia dell’arte secondari e opzionali, magari ritenendo che forniscono abilità facoltative e non obbligatorie.
Secondo un recente studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, però, l’educazione musicale non fornisce soltanto le capacità di comprendere la musica e saper suonare uno strumento. Al contrario, i benefici si estendono anche allo sviluppo cerebrale dell’adolescente.
Dall’infanzia alla prima età adulta, infatti, il cervello subisce una serie di modificazioni, quali la mielinizzazione e lo sfoltimento sinaptico, che getteranno le basi per lo sviluppo cognitivo dell’adulto. Sappiamo da studi precedenti che l’insegnamento della musica influisce positivamente sullo sviluppo cognitivo, migliorando la memoria verbale, le abilità fonologiche e la lettura.
Inoltre, come potrai approfondire in questo articolo, l’ascolto della musica è in grado di stimolare l’espressione genica, migliorando funzioni cerebrali come la memoria e l’apprendimento.
Gli autori della ricerca hanno esteso questi risultati seguendo nel tempo due gruppi di studenti di 14 anni. Il primo gruppo seguiva un programma scolastico di insegnamento musicale, il quale prevedeva l’esecuzione di musica d’insieme e l’apprendimento della lettura della musica. Il secondo gruppo seguiva invece un programma di esercizi di fitness. Entrambi i gruppi venivano testati all’inizio del programma e dopo 4 anni.
I risultati dimostravano che il gruppo che aveva seguito l’insegnamento musicale presentava dopo 3 anni una maturazione più rapida della risposta cerebrale ai suoni. Entrambi i gruppi, inoltre, mostravano miglioramenti riguardo le abilità linguistiche, ma i miglioramenti erano maggiori nel gruppo di educazione musicale. In particolare, gli studenti acquisivano una maggiore capacità di prestare attenzione ai dettagli sonori, funzione importante per lo sviluppo linguistico.
Gli autori dello studio concludono quindi che
Nina Kraus, una delle ricercatrici che ha condotto la ricerca, afferma:
L’educazione musicale è spesso la prima fonte di tagli nei momenti in cui il budget scolastico è ridotto. I nostri risultati, però, sottolineano l’importanza dell’insegnamento della musica nel curriculum scolastico
Le abilità linguistiche, infatti, sono cruciali per il successo accademico. Da questo punto di vista, l’educazione musicale non è quindi un insegnamento fine a se stesso, ma un insegnamento trasversale in grado di potenziare abilità cognitive utili allo studio e all’apprendimento.