I benefici dell’attività fisica contro lo stress lavorativo
Chi più chi meno, tutti quanti sappiamo cosa sia lo stress da lavoro. Lavorare in un ambiente stressante ha vari impatti negativi sulla salute del lavoratore, sia mentale che fisica. Se da una parte alcune aziende hanno oggi al loro interno psicologi che si occupano di ridurre le fonti di stress all’interno del luogo di lavoro, bisogna anche sottolineare che alcuni lavori risultano particolarmente stressanti per loro natura.
Si pensi a chi lavora in contesti di urgenza, come gli infermieri dei reparti di rianimazione. In questi casi è la tipologia stessa del lavoro ad essere fonte di stress, non a caso l’esaurimento emotivo tipico di queste professioni d’aiuto è studiato in psicologia come sindrome a se stante, definita burnout. Non essendo possibile in questi contesti ridurre il carico emotivo del lavoro, diviene importante allora identificare i fattori che aiutano il lavoratore a fronteggiare lo stress lavorativo. Bisogna infatti tener presente che è la risposta individuale agli eventi stressanti a fare la differenza, più che lo stress in sé.
Un recente studio pubblicato sull’International Journal of Stress Management ha indagato il ruolo dell’attività fisica nel ridurre l’impatto negativo dello stress da lavoro. 152 infermieri hanno completato tre questionari, i quali indagavano il livello di stress lavorativo, il grado di coinvolgimento in attività fisica e il livello di depressione.
I risultati indicavano in maniera netta che gli infermieri che svolgevano molta attività fisica erano meno inclini a rispondere negativamente allo stress da lavoro. In particolare, questi soggetti mostravano ridotti livelli di depressione e una maggiore soddisfazione di vita.
Questo dato appare evidente dal grafico a sinistra, nel quale si nota che in coloro che svolgevano molta attività fisica (linea tratteggiata) la soddisfazione di vita non cambiava di molto in condizioni di alto carico lavorativo, a differenza degli infermieri che non facevano esercizio fisico (linea continua). Questi ultimi, infatti, mostravano un minore senso di soddisfazione per la propria vita nelle situazioni di alto stress lavorativo (high workload).
Un altro dato è emerso dallo studio, ed è relativo al fatto che chi svolgeva molta attività fisica era al contempo maggiormente sottoposto a stress lavorativo. Come si spiega questo dato? Un’ipotesi plausibile è che la maggior energia personale acquisita permetteva a questi soggetti di lavorare di più (esponendosi quindi a maggior stress), avendo però allo stesso tempo maggiore protezione e migliori capacità di fronteggiare il carico emotivo.
Possono essere avanzate diverse spiegazioni circa il ruolo positivo dell’esercizio fisico nel tamponare gli effetti del carico emotivo. Un primo aspetto da prendere in considerazione è che lo stress da lavoro tende a produrre nella persona un aumento del rimuginio, ovvero di pensieri negativi ricorrenti che tendono ad aumentare l’ansia e le emozioni negative. L’attività fisica extra-lavorativa, invece, fornisce un’importante fonte di distrazione che funge da deterrente contro i pensieri negativi.
Inoltre conosciamo da altre ricerche i benefici dell’attività fisica a livello fisiologico e psicologico, quali una diminuzione dell’ansia e della depressione.
Infine, l’attività fisica aumenta le risorse personali della persona. Sentirsi “in forma” fornisce infatti al lavoratore una maggiore capacità di fronteggiare il carico richiesto dal proprio lavoro.