Le relazioni sentimentali positive migliorano lo stato di salute

relazioni sentimentali e salute

Relazioni sentimentali e benessere psicofisico

In questo articolo ti parlerò di come le relazioni positive, ovvero quelle nelle quali percepiamo il nostro partner come supportivo e comprensivo, influenzano non solo il nostro benessere psicologico, ma anche lo stato di salute generale del nostro organismo.

Le relazioni, quindi, influenzano lo stato di salute. Si tratta di una delle scoperte maggiormente replicate nel campo della psicologia. Nel 2010 è stato ad esempio pubblicato uno studio che ha sintetizzato 148 ricerche, il quale ha rilevato che

Le persone con buone relazioni sociali presentano un incremento della sopravvivenza del 50% Click to Tweet

Ma come mai le relazioni influiscono sulla nostra salute? Qual è il meccanismo di base?

La risposta la possiamo trovare nel ruolo delle emozioni. Come già saprai se hai letto questo articolo, infatti, le emozioni sono un aspetto centrale quando si parla di psicosomatica. L’emozione è in un certo senso la cerniera tra la psiche e il corpo.

Non bisogna dimenticare che un’emozione determina innanzitutto il rilascio di ormoni e neurotrasmettitori, e le emozioni negative prolungate possono danneggiare la funzionalità degli organi e (in generale) del proprio sistema fisiologico.

Le relazioni che instauriamo, quindi, produrranno in noi delle risposte emotive che possono migliorare o, al contrario, diminuire il nostro stato di salute. Le buone relazioni sentimentali favoriscono una riduzione dell’affettività negativa (ostilità, ansia, scoraggiamento…), quindi riduzione dello stress cronico e produzione di livelli ottimali di cortisolo.

Immagino che avrai sentito parlare altre volte del cortisolo, l’ormone dello stress. È una sostanza importante per il nostro organismo, perché se da una parte ci permette di aumentare l’energia psicofisica nel momento in cui dobbiamo affrontare un evento stressante, dall’altra rischia di compromettere le funzionalità dell’organismo se viene prodotto in eccesso, come accade nelle situazioni di stress cronico.

La curva del cortisolo

Dai un’occhiata alla figura qui sotto, nella quale puoi osservare due andamenti diurni del cortisolo.

Curve del cortisolo

Fonte: primaldocs.com (immagine modificata)

In situazioni normali (grafico verde in alto) i livelli di cortisolo seguono un andamento tipico, con un picco al risveglio entro 30-40 minuti e una graduale diminuzione fino al momento di andare a letto.

Nei casi di stress prolungato, le ghiandole surrenali subiscono un’atrofia dovuta al fatto che per troppo tempo hanno mantenuto alto il livello di cortisolo nell’organismo. Questa sindrome, denominata “fatica surrenale”, è evidenziata dal grafico in basso, nel quale la curva del cortisolo diurno è fondamentalmente piatta, senza picchi.

Se ti stai chiedendo per quale motivo è così importante il ruolo dell’andamento del cortisolo, devi sapere che in base agli studi effettuati la fatica surrenale è un fattore di rischio per diverse patologie, come il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari.

Oggi sappiamo che l’andamento del cortisolo è determinato anche dalle relazioni sociali. Sia nei bambini che negli adulti le relazioni sociali negative, caratterizzate da conflitto e poco supporto, determinano il pattern che vedi nel grafico in basso, ovvero una curva piatta, mentre le relazioni sociali soddisfacenti e supportive sono correlate a un andamento dei livelli di cortisolo come nel grafico in alto.

Un aspetto interessante, messo in luce da un recente studio pubblicato su Psychological Science, è che percepire il proprio partner come supportivo e comprensivo ha effetti benefici sul nostro stato di salute anche nel lungo termine. In altre parole…

Se oggi stai vivendo una buona relazione sentimentale è probabile che i benefici sulla tua salute si manterranno nei prossimi 10 anni

Proprio così! La ricerca ha coinvolto 1078 partecipanti i quali sono stati studiati in due momenti a distanza di 10 anni. Tutti i soggetti del campione erano sposati o conviventi al momento del primo screening (Tempo 1). Dopo 10 anni (Tempo 2) 970 soggetti erano rimasti con lo stesso partner, mentre i restanti erano separati o comunque vivevano una nuova storia sentimentale.

I risultati dimostravano che i soggetti che dichiaravano di vivere con un partner supportivo, comprensivo e accudente mostravano dopo 10 anni una curva del cortisolo normale, ovvero un picco di produzione di cortisolo al risveglio e una graduale diminuzione durante il corso della giornata.

Il fattore principale che determinava la migliore curva del cortisolo nei soggetti che vivevano una buona relazione sentimentale era la diminuzione dell’affettività negativa. Detto in altri termini, vivere una relazione soddisfacente e appagante produceva una diminuzione delle emozioni negative, diminuzione che nel tempo manteneva il cortisolo nell’organismo a livelli ottimali.

Un aspetto interessante è che questo risultato non caratterizzava soltanto i soggetti che dopo 10 anni erano rimasti con lo stesso partner, ma anche i soggetti che erano separati o vivevano una nuova relazione. Gli effetti benefici della relazione positiva si mantenevano quindi anche nel momento in cui la storia era terminata.

Da questa ricerca si evince quanto siano importanti le relazioni non solo per il nostro benessere psicologico, ma per il benessere psicofisico in generale.

Vivere una relazione nella quale ci si sente compresi e protetti è uno dei più potenti anticorpi Click to Tweet

Per cui: proteggiamolo e facciamone un buon uso.

Crediti immagine: designed by Freepik

Chi sono

dott. Andrea Epifani - Psicologo Bologna

Sono psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e dottore di ricerca.

Oltre a lavorare nel mio studio privato a Bologna, sono professore universitario a contratto di "Psicologia clinica" presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".

Le mie aree di intervento riguardano principalmente i vari disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobia sociale...), i disturbi dell'umore e le problematiche relazionali.

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