Un importante effetto benefico dell’essere abitudinari

abitudinarietà

La percezione di controllo aumenta il benessere psicologico

La ricerca psicologica ha da tempo identificato la percezione di controllo come una variabile chiave nel benessere psichico. La percezione di controllo si riferisce alla misura in cui un individuo crede che le sue azioni, abilità e capacità possano influenzare gli esiti futuri. Se per esempio credo che con le mie capacità arriverò in futuro ad ottenere un lavoro soddisfacente, avrò un’alta percezione di controllo. Se al contrario ritengo che i miei sforzi e le mie capacità non serviranno a garantirmi la possibilità di un’occupazione che mi soddisfi, allora avrò un basso senso di controllo.

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Gli studi hanno evidenziato che un’alta percezione di controllo è associata a un incremento dell’affettività positiva e a una diminuzione dell’affettività negativa. Le persone che attribuiscono grande importanza alle proprie abilità personali come capaci di influenzare gli esiti futuri, quindi, riportano meno ansia e depressione. Per questa ragione in psicoterapia spesso si lavora su questi aspetti con lo scopo di aumentare nella persona il suo senso di controllo, e quindi il suo benessere. In psicoterapia cognitiva, infatti, vengono impiegate anche delle tecniche per ristrutturare gli schemi di pensiero delle persone che sperimentano un basso senso di controllo sulla propria vita.

Esistono casi, però, in cui avere una bassa percezione di controllo è connaturato a una specifica situazione di vita della persona. Si pensi ad esempio a chi soffre di una malattia cronica. In questi casi, ritenere non poter fare nulla per curare la propria condizione di salute è implicito nella situazione stessa, e per questa ragione si tratta di una variabile psicologica difficile da modificare tramite i metodi normalmente impiegati. In questi casi è quindi importante identificare quei fattori capaci di modulare gli effetti negativi di una bassa percezione di controllo.

Un possibile antidoto: l’abitudinarietà

Uno studio pubblicato su Motivation and Emotion ha indagato il possibile ruolo della regolarità nelle attività quotidiane nel modulare gli effetti negativi di una bassa percezione di controllo. Il campione dello studio comprendeva 1548 i quali avevano completato dei questionari riguardanti:

  • la percezione di controllo
  • l’affettività positiva e negativa
  • la regolarità nelle attività quotidiane.

Quest’ultimo aspetto veniva indagato chiedendo ai soggetti quanto tempo avevano speso, nelle ultime 24 ore, in varie attività  tra le quali dormire, prendersi cura dei figli, fare lavoretti domestici, lavorare, guardare la TV, fornire assistenza, dedicarsi ad attività ricreative, fare attività fisica, fare volontariato. La registrazione di queste attività quotidiane veniva effettuata ogni giorno per sette giorni consecutivi. In questo modo, per ogni partecipante alla ricerca, si otteneva una misura sufficientemente attendibile della regolarità con la quale svolgeva le proprie attività quotidiane.

I risultati indicavano che coloro i quali avevano una bassa percezione di controllo mostravano maggiore affettività positiva se svolgevano con regolarità le loro attività quotidiane. Detto in altri termini, la regolarità nelle attività quotidiane era in grado di fare da “tampone” rispetto alla bassa percezione di controllo, riducendone gli effetti negativi e aumentando la probabilità di avere emozioni positive.

È da sottolineare un altro risultato, un po’ più debole ma comunque significativo. In coloro che avevano un’alta percezione di controllo, svolgere regolarmente le attività quotidiane si associava a una leggera diminuzione dell’affettività positiva. Come dire: l’abitudinarietà sembra avere degli effetti benefici soltanto in coloro che hanno un basso senso di controllo.

Perché l’abitudinarietà compenserebbe la bassa percezione di controllo?

Svolgere le attività quotidiane con regolarità, spiegano gli autori della ricerca, fornisce un senso psicologico di stabilità. Le persone con bassa percezione di controllo, quindi, possono compensare questa carenza sperimentando di poter controllare una porzione più ristretta della loro vita: la regolarità delle loro attività quotidiane. Il fatto che le attività giornaliere possano essere prevedibili, quindi, può mitigare gli effetti negativi del basso senso di controllo, riducendo l’affettività negativa e aumentando l’affettività positiva.

Nelle situazioni in cui è difficile migliorare un basso senso di controllo personale, come possono essere le patologie fisiche particolarmente invalidanti, la regolarità delle attività quotidiane potrebbe quindi favorire un maggior benessere individuale, in termine di maggiori emozioni positive.

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Chi sono

dott. Andrea Epifani - Psicologo Bologna

Sono psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e dottore di ricerca.

Oltre a lavorare nel mio studio privato a Bologna, sono professore universitario a contratto di "Psicologia clinica" presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".

Le mie aree di intervento riguardano principalmente i vari disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobia sociale...), i disturbi dell'umore e le problematiche relazionali.

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