Vincere la timidezza? No. Vincere GRAZIE alla timidezza

Vincere la timidezza, vincere grazie alla timidezza

“Come posso fare a vincere la timidezza?”

La maggior parte delle persone timide ha fatto questo pensiero almeno una volta nella vita. In questo articolo proverò a dimostrarti che il più delle volte è una domanda mal posta.

Iniziamo con un dato: più del 40% delle persone si considera fondamentalmente timido. Se rientri in questa categoria di persone, sappi quindi che non sei per niente solo.

E nemmeno necessariamente sfortunato.

Già, perché normalmente si tende a pensare alla timidezza sottolineando i suoi aspetti negativi. Difficoltà a mantenere il contatto oculare, sentimenti di umiliazione, stile introverso (ma non sempre), qualche volta un certo distacco dagli altri… sono solo alcuni dei lati negativi che generalmente associamo all’essere timidi.

Tutto qui? Non proprio. La timidezza diventa un problema da affrontare solo quando sfocia in un vero e proprio disturbo d’ansia sociale. Questa eventualità riguarda però una percentuale di persone che va dal 3 al 13%. In tutti gli altri casi, la timidezza è un lato della personalità che, esattamente come l’estroversione, ha i suoi vantaggi.

E non sono pochi, come spiega Susan Cain nel suo libro Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare. Ogni caratteristica delle persone timide è in realtà un’arma per il successo. Mi rendo conto che, detta così, suona un po’ strana come affermazione, ma spero che nel corso di questo articolo riuscirò a convincerti che le cose stanno veramente così.

Cominciamo col dire che Albert Einstein, Thomas Eliot, Abramo Lincoln, Nelson Mandela, Brad Pitt, Thomas Edison, Tom Hanks, sono o sono stati timidi. E ti sorprenderà sapere che persino Jim Carrey era un ragazzo timido, che ha usato le sue abilità comiche per vincere le sue insicurezze.

Per cui…

Non essere ossessionato dal vincere a tutti i costi la timidezza. È molto meglio vincere GRAZIE alla propria timidezza

Vediamo allora quali sono gli aspetti assolutamente positivi dell’essere timidi. Attenzione, non si tratta semplicemente di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma di prendere piena consapevolezza di quanto possano essere funzionali le caratteristiche tipiche della timidezza.

1# Il timido è un grande osservatore

È un dato di fatto. Le persone timide riescono a cogliere aspetti di una conversazione che altri normalmente non colgono. E il fatto che i timidi siano più introversi, non significa che siano poco sintonizzati con gli altri o ritirati dalle relazioni.

Semplicemente, si pongono relazionalmente in un’altra posizione, per certi aspetti privilegiata. Ciò permette loro di vivere le relazioni sociali con maggiore acume e di raggiungere una comprensione profonda delle persone.

In genere, già da bambini i timidi diventano “professionisti” dell’osservazione degli altri, dei loro comportamenti e delle loro motivazioni. Questo aspetto è stato confermato anche da uno studio il quale ha rilevato che i bambini che a 18 mesi mostravano un temperamento timido, all’età di 3 anni avevano migliori abilità di cogliere la mente degli altri.

2# Il timido è riflessivo

L’introspezione e la riflessione sono aspetti tipici delle persone timide. Se da una parte in alcuni casi i timidi non riescono a bloccare i propri pensieri continui, dall’altra non è detto che si tratti di una caratteristica negativa.

La riflessività stimola la creatività e il pensiero critico, ed essere creativi è un notevole vantaggio in tutti i campi.

Inoltre, essere riflessivi permette di prendere decisioni in maniera adeguata. Questo perché la riflessività porta a pensare prima di agire o parlare, evitando quindi fraintendimenti e situazioni spiacevoli a livello sociale.

Il fatto che i timidi siano maggiormente consapevoli delle proprie parole fa sì che essi vengano percepiti gentili e piacevoli agli occhi degli altri.

3# Il timido è un grande ascoltatore

Come abbiamo detto, non è vero che essere timidi implica essere distaccati dagli altri. Al contrario, in genere il timido ha ottime doti di ascolto, favorite dalla sua propensione al silenzio e dalla sua attenzione alla mente degli altri.

Ciò lo porta anche ad essere molto empatico nei confronti di chi ha di fronte. Questo vantaggio diventa evidente nel momento in cui sceglierà lavori di contatto con gli altri, come il medico, il terapeuta o l’insegnante. Di fronte a una persona che sa ascoltare, in genere ci si sente accettati e felici di avere comunicato con lui.

Inoltre i leader empatici spesso sono molto efficaci, perché danno maggiore importanza agli altri e tendono ad ascoltarli.

4# Il timido è modesto

Difficilmente una persona timida sottolineerà i propri successi o le proprie qualità agli altri. E di fronte a un complimento, spesso ai timidi viene naturale sminuire.

Se la modestia è eccessiva, in genere non è un bene perché significa che la persona ha scarsa autostima. Ma la giusta dose di modestia fa sì che il timido venga considerato attraente agli occhi degli altri.

Quando stimiamo molto una persona, apprezzandone anche la modestia, siamo istintivamente attratti da questa persona. Difatti il timido è anche…

5# Più accessibile agli occhi degli altri

Uno straordinario vantaggio dell’essere timidi è il proprio apparire non minacciosi. Ciò li rende più accessibili da parte degli altri e aumenta la loro probabilità di fare incontri sociali positivi, a differenza delle persone in apparenza più sicure e determinate.

Inoltre l’indole riservata e riflessiva del timido spesso ha un effetto calmante sugli altri.

6# L’agitazione è un segno di intelligenza

Spesso le persone timide sono agitate in alcune situazioni. All’esterno questo stato d’animo può essere osservato da alcuni segnali, come la sudorazione alle mani, lo scrocchiare le dita o il tamburellare le gambe.

Ebbene, questi comportamenti sembrano essere un indice di alta riflessività. Gli studi hanno infatti dimostrato che i comportamenti dovuti al nervosismo potrebbero essere legati all’alto funzionamento mentale della persona.

Le ragioni neurologiche di ciò non sono ancora chiare e vi sono diverse spiegazioni, nessuna definitiva. Ad esempio la teoria del sovraccarico cognitivo ritiene che quando abbiamo a che fare con pensieri o problemi complessi tendiamo a scaricare il sovraccarico cognitivo tramite il movimento, liberando quindi risorse mentali per il ragionamento e l’attività mentale.

Ad ogni modo, ciò che potrebbe essere a prima vista interpretato come impaccio, non sempre è quello che sembra.

7# Il timido è attento a ciò che gli altri pensano di lui

Tranne nei casi in cui la sensibilità al giudizio altrui diviene una vera e propria paura, essere attenti all’opinione degli altri nei nostri confronti può essere un vantaggio.

Tutti siamo bene o male attenti ai segnali che l’altro ci invia, ma i timidi in genere sono più “specializzati” in questa abilità. Questo aspetto permette loro di essere più accomodanti e più flessibili nei rapporti sociali.

Uno studio ha inoltre scoperto che l’approvazione da parte degli altri “accende” una particolare area del cervello, lo striato ventrale, responsabile del rinforzo positivo e delle sensazioni di benessere che seguono l’essere stati premiati.

8# Pochi amici, ma buoni

I timidi usano il termine “amico” in una maniera molto ristretta. Essi tendono infatti a stabilire relazioni di amicizia profonde e durature.

Dal momento che non è facile per loro fare nuove amicizie, sono anche più inclini a valorizzare gli amici che hanno da tempo. Ciò significa che avranno con meno probabilità relazioni superficiali con gli altri, e quindi meno delusioni e allontanamenti.

9# Le persone timide sono più credibili

Rispetto alle persone più estroverse o addirittura aggressive, le persone timide hanno più chance di apparire credibili agli occhi degli altri, ispirando più fiducia. Questo avviene probabilmente grazie a un insieme di caratteristiche che i timidi hanno (apparenza di bravo ragazzo, modalità relazionale più pacata e riflessiva…).

Sebbene parlare in pubblico sia spesso un problema per chi è tendenzialmente timido, una volta superata questa paura i timidi hanno grandi possibilità di essere buoni oratori e persino buoni leader.

Sei ancora convinto di dover superare a tutti i costi la timidezza?

La timidezza diviene un problema solo quando interferisce con la nostra vita, portandoci ad evitare le relazioni o ad avere difficoltà sul lavoro. In tutti gli altri casi, si tratta di un aspetto del funzionamento umano che ha numerosi vantaggi.

Inoltre molte volte la timidezza diventa un problema proprio perché lo facciamo diventare tale. Ci convinciamo che è una cosa che non va bene e che deve essere superata, probabilmente a causa del fatto che nella società odierna essere timidi può apparire un limite.

Spero però di averti dimostrato che le cose non stanno necessariamente così.

Se vuoi continuare ad approfondire gli aspetti positivi della timidezza e dell’introversione, ti consiglio la lettura di questo libro:

Quiet

L’autrice accompagna il lettore spiegando i punti di forza degli introversi in una società che apparentemente sembra preferire le persone estroverse. In linea con quanto espresso in questo articolo, il libro va quindi controcorrente rispetto ai vari manuali di autoaiuto su come vincere la timidezza.

In conclusione, prima di valutare la propria timidezza come qualcosa di necessariamente sbagliato, è opportuno fare anche un elenco dei vantaggi, in modo da assumere un punto di vista alternativo.

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Chi sono

dott. Andrea Epifani - Psicologo Bologna

Sono psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e dottore di ricerca.

Oltre a lavorare nel mio studio privato a Bologna, sono professore universitario a contratto di "Psicologia clinica" presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".

Le mie aree di intervento riguardano principalmente i vari disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobia sociale...), i disturbi dell'umore e le problematiche relazionali.

Per appuntamenti o informazioni:
Studio: Bologna, Via Umberto Giordano 11.
Tel.: 389-0443350
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