Depressione: la mindfulness è efficace quanto gli antidepressivi

Mindfulness e depressione

Nel tempo, la psicoterapia cognitiva si è evoluta, introducendo nuove tecniche e nuove modalità di intervento terapeutico.

Negli ultimi anni, ad esempio, la psicoterapia cognitiva ha introdotto tecniche derivanti direttamente dalle pratiche di meditazione buddista. Queste tecniche vengono chiamate mindfulness e si sono dimostrate efficaci nel ridurre i sintomi e prevenire le ricadute.

Se segui questo blog, il termine mindfulness non ti sarà certo nuovo. Come ho riportato in quest’altro articolo, ad esempio, un percorso di mindfulness di 8 settimane ha dimostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi in pazienti con depressione resistente ai farmaci.

Insomma, una forma di trattamento molto promettente, ma…

Cos’è la mindfulness?

Cominciamo col dire che:

  • non ha a che fare col misticismo;
  • non è una tecnica di rilassamento;
  • non ha nulla a che vedere con l’ipnosi

Una volta chiarito cosa non è la mindfulness, passiamo a definire i suoi punti fondamentali.

Brevemente, la pratica della mindfulness stimola la persona ad adottare un atteggiamento non giudicante nei confronti della propria vita psichica. La parola chiave è “vivere il momento presente“, ovvero osservare intenzionalmente il fluire dei propri pensieri e delle proprie emozioni per come si presentano, senza etichettarli ulteriormente. Uno stile di vita di questo tipo favorisce l’accettazione della propria vita mentale, compreso il dolore e la sofferenza. È proprio l’accettazione a limitare il carico che le emozioni e i pensieri negativi hanno su di noi.

La mindfulness promuove quindi un particolare atteggiamento verso se stessi, atteggiamento al contempo presente e distaccato. Una volta introiettato questo modo di relazionarsi con il proprio mondo interno, si è molto meno vulnerabili ai pensieri negativi e alle emozioni critiche.

Questa immagine riassume i punti essenziali…

Mindfulness infografica

Mindfulness vs antidepressivi

Se i vantaggi della mindfulness sono stati ripetutamente provati in diversi studi clinici, una recente ricerca pubblicata su “The Lancet” ha dimostrato che questa forma di psicoterapia è paragonabile agli antidepressivi per quanto riguarda la prevenzione delle ricadute. Non bisogna dimenticare, infatti, che un episodio depressivo risolto ha una probabilità tra il 50% e l’80% di ripresentarsi in futuro.

La ricerca ha coinvolto 424 soggetti con diagnosi di depressione ricorrente (3 o più episodi). Metà dei soggetti svolgevano un protocollo di terapia cognitiva di gruppo basata sulla mindfulness, della durata di 8 settimane. L’altra metà veniva trattata con una terapia di mantenimento a base di antidepressivi.

I risultati indicavano che, durante un periodo di osservazione di due anni, il “gruppo mindfulness” e il “gruppo psicofarmaci” mostravano un simile tasso di ricadute, rispettivamente del 44% e del 47%. Sappiamo invece che, se non trattata in nessun modo, la depressione ricorrente ha una probabilità di ricaduta di circa l’80%.

Nel caso della depressione, la mindfulness sembra essere quindi una valida alternativa alla cura farmacologica. Sebbene oggi i casi di depressione ricorrente vengano principalmente trattati con antidepressivi, molti pazienti per varie ragioni non sono costanti nel trattamento farmacologico di mantenimento. Ad esempio non tollerano gli effetti collaterali dei farmaci, oppure si rifiutano di assumere antidepressivi per un tempo indefinito.

Aiutando il paziente ad accettare i suoi pensieri negativi, senza entrare nel vortice della ruminazione, la mindfulness permette quindi un cambio di prospettiva verso se stesso. Il paziente apprenderà a identificare precocemente i campanelli d’allarme e ad adottare i giusti accorgimenti per favorire il proprio benessere.

Chi sono

dott. Andrea Epifani - Psicologo Bologna

Sono psicologo, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale e dottore di ricerca.

Oltre a lavorare nel mio studio privato a Bologna, sono professore universitario a contratto di "Psicologia clinica" presso l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo".

Le mie aree di intervento riguardano principalmente i vari disturbi d'ansia (attacchi di panico, disturbi ossessivo-compulsivi, fobia sociale...), i disturbi dell'umore e le problematiche relazionali.

Per appuntamenti o informazioni:
Studio: Bologna, Via Umberto Giordano 11.
Tel.: 389-0443350
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